"Caffè Enigma" di Vito Marangelli

“Caffè Enigma” di Vito Marangelli (Editrice La Rambla, Noicattaro, 2021, pagg. 125, € 12,00).

A mio avviso il più interessante romanzo italiano dei nostri anni a contenuto “techno” è History di Giuseppe Genna (Mondadori 2017), autore nato nel 1969, visionario e comunque capace anche di firmare un avvincente e fascinoso “thriller” quale Grande Madre Rossa (Mondadori 2004).

History è incentrato sul History, figlia di un tycoon della finanza, che soffre di una forma di autismo assoluto. L’intelligenza artificiale implementata nello sfondo del grande Tecnopolo di Milano, in implementazione, è interessata a History, cui si dedicano terapeute 24/7 e fior di staff e analisti. A enfatizzare la pervasività dell’IA, l’Autore avverte il lettore: «Tutti i bambini sono riassunti in History. Tutti gli umani sono riassunti in History» (p. 419).

History tuttavia non è un thriller, piuttosto un romanzo metafisico e a suo modo distopico. Ostico a leggersi, ma ciò non è poi un grande impedimento se solo pensiamo ad altre “osticità” come ad esempio Gli increati di Antonio Moresco (Mondadori 2015).


Caffè Enigma di Vito Marangelli, opera prima, è un romanzo breve che l’Autore autodefinisce “techno-thriller light”: potremmo anche rubricarlo un techno “rosa”, dal momento che i suoi ingredienti principali sono – catturo le parole dall’Autore stesso – nanotecnologia, amore e cucina (p. 123). Per la precisione c’è molta nanotech (l’incipit è addirittura un po’ faticoso riguardo a ciò), di quella ricadente nel campo medico e della cardiologia, che è congeniale all’Autore, uno specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare; e sufficiente amore e cucina (quest’ultima direi quasi di prammatica essendo la trama concentrata per lo più nella città di Lecce, Puglia).


La struttura del romanzo breve è diaristica (24 capitoli scanditi dal luogo, data ed ora relativi a ciò che viene raccontato) e l’intera vicenda si svolge nell’arco di 64 giorni con un vuoto però di 58 giorni, quindi in realtà in 6 giorni intensi. Lo stacco è dal 9 giugno al 7 agosto, perché il prima è “l’antefatto”, il dopo è la vorticosa e concentrata vicenda di spionaggio e droga. Con qualche ingenuità (ad esempio è strano che una partita di droga, camuffata in chicchi di caffè, venga recapitata in un Bar affollato…).

Comunque sia, Caffè Enigma (un titolo felice, va sottolineato, così come felice è la copertina) è un romanzo breve che sicuramente piace al lettore, anche perché scritto con un sapiente piglio “naïf” che non guasta affatto; con “naïf” intendo riferirmi alla genuinità dei sentimenti che innervano la storia: l’amore fra due giovani, l’affetto della figlia per la mamma e per la zia, il ricordo paterno, la figura del commissario di polizia molto comprensivo nel confronti di un perseguitato dagli strozzini….

Come il lettore di questa recensione comprenderà, intendo sostenere che i tre “ingredienti” basilari si stemperano a vicenda e con una certa sapienza: amore, cucina, techno…



Direi, in conclusione, una dignitosissima prima prova: si spera in un seguito, naturalmente, e per l’intanto accogliamo l’Autore nel “club” dei creativi molesi e gli assegniamo un posto nel pantheon del progetto “Mola Crea”.

WALDEMARO MORGESE

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